Il caso ligure dimostra che la pubblicazione delle chiacchiere è sempre distorsiva
Le frammentarie dichiarazioni dell’imprenditore Aldo Spinelli non sono sufficienti a decretare l’innocenza di nessuno, ma il punto è che non dovrebbero bastare neanche a decretarne la colpevolezza, e soprattutto dovrebbero indurre a considerare diversamente il problema della pubblicazione delle intercettazioni, scrive Francesco Cundari nella newsletter “La Linea”. Arriva tutte le mattine dal lunedì al venerdì più o meno alle sette