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Quando un insulto diventa reato?

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(@angelo-greco)
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Come denunciare chi ti offende. Ecco gli insulti che sono querelabili.

Non sempre insultare una persona può costare una condanna penale. Per comprendere quando un insulto diventa reato bisogna innanzitutto aver chiara la differenza tra ingiuria e diffamazione. Occorre poi conoscere le istruzioni fornite dalla Cassazione su come coordinare le vecchie norme con i nuovi strumenti di comunicazione, come chat, social o WhatsApp.

Se vuoi sapere se si può denunciare chi ti manda un messaggio con un’offesa o con una minaccia e cosa puoi fare per difendere i tuoi diritti, non devi far altro che leggere il seguente articolo.

Inviare un messaggio con un grave insulto è reato?

Non è reato insultare qualcuno con un messaggio inviato, ad esempio, tramite email, chat privata o attraverso un social.

Un’offesa di questo tipo, infatti, se diretta solo al destinatario, integra l’ingiuria, la quale però è stata depenalizzata nel 2015.

L’ingiuria oggi è solo un illecito civile a fronte della quale è tutt’al più possibile chiedere il risarcimento del danno. Bisogna però avviare una causa civile, anticipando le spese. Il risarcimento è ormai simbolico, ma al termine del processo il giudice può condannare il colpevole a pagare una sanzione amministrativa allo Stato da 100 a 8mila euro.

Quando inviare un messaggio con un insulto è reato?

Le cose vanno diversamente quando il messaggio può essere letto da due o più persone, anche se in momenti diversi. Si pensi a un’email inoltrata, oltre che al destinatario, ad altri indirizzi di posta in conoscenza (pur se in copia nascosta) come ad esempio a un gruppo in una chat.

In questi casi si configura, invece, la diffamazione che è tutt’ora un reato. Essa è punita con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032 euro.

Se però l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato (ad esempio l’aver rubato in una particolare circostanza), la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2.065 euro.

Anche in caso di diffamazione la parte lesa può pretendere un risarcimento da parametrare su una serie di fattori come:

  • la gravita dell’offesa;
  • il tempo in cui l’offesa è rimasta pubblica;
  • le qualità personali, morali o professionali della vittima;
  • il danno che la vittima riesce a dimostrare.

Attenzione però: nell’ambito di una chat o di un servizio di messaggeria istantanea, se il messaggio viene spedito proprio nel momento in cui il destinatario dell’offesa è connesso e può leggerlo in quello stesso preciso momento, non c’è più diffamazione ma di nuovo ingiuria. A tale conclusione è pervenuta la Cassazione che ha sottolineato la differenza tra ingiuria e diffamazione:

  • l’ingiuria si configura quando l’offesa viene pronunciata direttamente alla vittima, quando questa è presente (indifferentemente dal fatto che altre persone possano sentire o leggere);
  • la diffamazione scatta invece quando l’offesa viene pronunciata in assenza della vittima (anche se si collega pochi attimi dopo) e in presenza di almeno due persone.

Quando un insulto è reato di diffamazione?

Dunque, affinché un insulto possa rientrare nella diffamazione è necessario che:

  • nel momento in cui viene proferito (o digitato sulla tastiera) il destinatario non deve essere presente (o collegato con la chat o il social);
  • l’affermazione deve poter essere ascoltata o letta da almeno due persone (circostanza più che scontata sui social);
  • il tenore del messaggio deve superare i limiti della moderazione e trascendere in invettive personali che ledano la reputazione personale, professionale o morale della vittima.

Altri casi in cui il messaggio è reato

Un messaggio può altresì essere reato se, pur non avendo un contenuto offensivo, contiene una minaccia tale da incutere timore a una persona media. In questo caso, questa intimidazione può essere punita sporgendo querela entro 3 mesi.

La sanzione penale è costituita dalla multa fino a euro 1.032. La vittima può anche chiedere il risarcimento dei danni.

 
Pubblicato : 19 Aprile 2024 10:30