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I fattori della tenuta della Csu-Cdu e dello sfondamento di AfD

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(@luigi-daniele)
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Evitare di leggere il voto locale come indicatore assoluto per piano nazionale è, da sempre, una buona norma di prudenza per ogni analista che si rispetti. Ma ignorare del tutto alcuni segnali che vengono dal voto locale, a volte, può essere più un modo per esorcizzare alcune domande, che una misura di cautela metodologica. È il caso del voto di domenica in Germania, dove andavano al voto due Länder, Assia e Baviera.

Entrambe le realtà erano rette dal centrodestra: in Baviera, la Csu, costola locale della Cdu, governava con gli Elettori Liberi, una sorta di lista civica regionale, conservatrice e populista; in Assia, i cristiano- democratici della Cdu condividevano la maggioranza con i Verdi.

In entrambi i casi, i partiti al governo rimangono la prima forza politica. La Csu, in Baviera, arriva al trentasette per cento: un risultato in leggerissima discesa rispetto a cinque anni fa e al di sotto delle storiche percentuali a cui sono abituati i cristiano-sociali, ma che permetterà al governo di andare avanti riproponendo la stessa coalizione, seppur con i Liberi Elettori rafforzati rispetto agli alleati di governo.

In Assia, la Cdu guadagna quasi otto punti percentuali, arrivando al 34,6 per cento, mentre soffrono i Verdi alleati, scesi al 14,8 per cento (una perdita di cinque punti), creando qualche incognita per la formazione della nuova maggioranza.

Già questi dati mostrano come il voto di domenica abbia due possibili letture: da una parte, vengono premiati i partiti al governo a livello locale; dall’altra, bisogna notare che questi partiti rappresentano l’opposizione a livello nazionale alla coalizione semaforo, composta da socialdemocratici, verdi e liberali.

Per capire quale tra questi due modi di vedere il voto vada privilegiato per avere indicazioni sul piano nazionale, è utile guardare all’estrema destra. Da mesi, infatti, Alternative für Deutschland cresce nei sondaggi, e domenica il partito ha raggiunto il 18,4 per cento in Assia e il 14,6 per cento in Baviera: due record storici che, a voler guardare solo i numeri, lo rendono un potenziale alleato per ogni maggioranza.

La crescita di AfD a livello nazionale è da imputare soprattutto al malcontento verso il governo, alle prese con la situazione intricata creata da inflazione, transizione ecologica e nuova identità internazionale causata dal conflitto in Ucraina. E in effetti, oltre ai Verdi, in entrambi i Länder al voto scendono sia la Spd che i liberali della Fdp: i socialdemocratici sono al 15,1 per cento (-4,7) in Assia e all’8,4 per cento (-1,3) in Baviera, mentre la Fdp supera appena lo sbarramento al cinque per cento in Assia ma rimane fuori dal Parlamento locale, col 3%, in Baviera.

Il voto locale è, prima di tutto, un voto sul Land, e come tale va letto: le persone al voto hanno espresso un giudizio sugli ultimi cinque anni e le proposte in campo per i prossimi cinque. Ma stavolta, le evidenze comuni alle due realtà, pur molto diverse tra loro, così come la loro corrispondenza con dinamiche che si notano da mesi a livello nazionale, autorizzano un’interpretazione più ampia dei risultati, che mostrano un governo in crisi di consenso e i partiti di opposizione pronti a capitalizzare, estrema destra in primis.

È ancora presto, però, per i requiem a Olaf Scholz. Nei prossimi mesi, una serie di interventi varati dal governo potrebbero arginare la crescita dell’estrema destra ridando fiducia nella maggioranza agli elettori. Inoltre, non va dimenticato che nei due Länder al voto il centrodestra era la forza di governo, e gode di una buona base elettorale. In altri termini, se Assia e Baviera danno indicazioni anche su Berlino, non si possono non considerare le contingenze delle realtà che sono andate al voto.

Le elezioni di domenica, dunque, certificano lo stato di difficoltà del governo, e soprattutto dei Verdi e dei liberali, da tempo poli di uno scontro tutto interno alla maggioranza. Le indicazioni per leggervi insegnamenti per il piano nazionale sono tutto sommato evidenti, ma solo le elezioni europee di giugno potranno dare una chiave di lettura definitiva su cosa si muove in Germania, e su cosa attenderà il governo negli ultimi anni della sua legislatura.

 
Pubblicato : 10 Ottobre 2023 05:00