forum

Insulti a un profil...
 
Notifiche
Cancella tutti

Insulti a un profilo social anonimo: è reato?

1 Post
1 Utenti
0 Likes
15 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2934
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Integra il reato di diffamazione ingiuriare pubblicamente una persona che si nasconde dietro un account anonimo o palesemente fake?

Haters e leoni da tastiera infestano le pagine di tutti i social network, rendendoli luoghi sempre più pericolosi da frequentare, soprattutto per chi li utilizza per condividere aspetti della propria vita privata. Basta infatti davvero poco (una foto, un commento, anche un semplice “like”) per scatenare il putiferio tra “odiatori” professionisti. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: è reato insultare un profilo social anonimo?

In buona sostanza, si tratta di capire se integra il reato di diffamazione ingiuriare pubblicamente una persona che si nasconde dietro un account anonimo o palesemente fake. Approfondiamo questo argomento.

Insulti sui social: che reato è?

Gli insulti pubblici sui social network integrano il reato di diffamazione nella sua forma aggravata, punita quindi con pena più severa (reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro) [1].

Le ingiurie sui social arrecano un grave danno alla reputazione della vittima, la quale non è posta nelle condizioni di potersi difendere.

Affinché si integri il reato è infatti fondamentale che la persona offesa sia assente al momento dei commenti oltraggiosi.

Secondo la Corte di Cassazione [2], nell’ambito delle offese sul web il destinatario degli insulti è presente se è online al momento delle ingiurie, cioè se riceveva gli oltraggi in tempo reale: in questa ipotesi, la mancanza dell’elemento dell’assenza del destinatario fa venir meno il reato.

È appena il caso di ricordare che le offese possono essere arrecate anche attraverso disegni, immagini, fotografie e video: per integrare il reato di diffamazione, quindi, non occorre necessariamente avvalersi delle parole.

Insultare un profilo fake o anonimo è reato?

Ingiuriare sui social un profilo finto o anonimo costituisce ugualmente il reato di diffamazione?

La domanda è più che legittima atteso che il destinatario degli insulti è un soggetto non riconoscibile che, quindi, difficilmente può essere leso nella propria reputazione.

Proprio questa considerazione è la chiave di volta da cui partire per rispondere correttamente al quesito che fornisce il titolo all’intero articolo.

Insultare un profilo completamente anonimo non costituisce reato in quanto non è in grado di offendere la reputazione del soggetto che vi si nasconde dietro.

Stessa cosa dicasi per le espressioni oltraggiose indirizzate a un profilo palesemente fake.

Le ingiurie pubblicate contro un tale che si fa chiamare “Napoleone” o “Giulio Cesare” non costituiscono diffamazione.

Al contrario, c’è diffamazione se le ingiurie pubblicate sono rivolte nei confronti di un account che, seppur utilizzi un nome di fantasia, consente di identificarne il titolare in maniera incontrovertibile.

È ciò che accade per i profili e le pagine social che, avendo ottenuto una certa notorietà, sono oramai identificati dal pubblico con il nickname che si sono attribuiti. Di tanto parleremo nel prossimo paragrafo.

Insultare uno pseudonimo o un nome d’arte è reato?

Le espressioni diffamatorie potrebbero essere rivolte nei confronti di una persona che utilizza un profilo social costituito da uno pseudonimo o da un nome d’arte.

In questo caso, il reato di diffamazione potrebbe ugualmente integrarsi se il nome utilizzato, pur essendo finto, è idoneo a identificare in maniera inequivocabile la persona che lo utilizza.

È la legge stessa ad affermare che lo pseudonimo usato da una persona in modo che abbia acquisito l’importanza del nome è tutelato esattamente come quest’ultimo [3].

Chi pubblica commenti infamanti sul profilo Instagram di Lady Gaga commette diffamazione perché il nome d’arte identifica chiaramente l’artista che lo utilizza.

Insultare sui social un’associazione o una società è reato?

È reato insultare sui social un’associazione o una società: secondo la Corte di Cassazione [4] è ben possibile offendere la reputazione di una persona giuridica, causando un grave danno agli associati o ai membri.

Carlo, tifoso del Milan, pubblica commenti e immagini infamanti sulla pagina social della Juventus: rischia di essere denunciato per diffamazione.

Usare un profilo falso per diffamare è reato?

Non ci sono invece dubbi circa il fatto che utilizzare un profilo falso per insultare gli altri costituisca il reato di diffamazione.

Nonostante l’account falso, la polizia postale potrebbe comunque risalire al suo titolare.

 
Pubblicato : 23 Marzo 2024 16:00