Ai proprietari di immobili non resta che sterzare per gli altri bonus edilizi previsti per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico.

Il Governo ha deciso di non concedere ulteriori proroghe al Superbonus, una misura che consentiva agevolazioni fiscali fino al 90 o 110% per specifici lavori di ristrutturazione. Tale decisione è stata presa nonostante le richieste di correttivi e proroghe, anche brevi, avanzate durante le audizioni.

Decreto Salva-spese: niente proroghe al Superbonus

La Commissione Finanze della Camera, il 24 gennaio, ha votato contro ogni possibile emendamento al decreto Salva-spese, segnando così la conclusione definitiva delle agevolazioni del Superbonus.

Il Ministero dell’Economia ha espresso un parere negativo su tutti gli emendamenti proposti, sia dalla maggioranza che dall’opposizione, per mantenere la disciplina sui conti pubblici. Di conseguenza, non sono state ammesse modifiche, neanche quelle di natura interpretativa o a costo zero.

Che proposte erano sul tavolo? Tra gli emendamenti discussi vi erano proposte per estendere i termini del Superbonus, reintrodurre lo stato avanzamento lavori (Sal) straordinario, e allargare il fondo per gli indigenti, oltre a modifiche tecniche sul bonus barriere e sulla detrazione del Superbonus.

Quali sono le ragioni di questa scelta?

La sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano, ha spiegato che la decisione è stata presa per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, considerata una priorità assoluta dal Governo.

Il relatore Guerino Testa ha chiesto chiarimenti sull’effettiva copertura finanziaria prevista per il Superbonus e sulla gestione delle risorse negli anni, evidenziando possibili errori nelle fasi iniziali della misura.

Per cosa optare?

I proprietari di immobili che vorranno utilizzare agevolazioni fiscali per i lavori in casa (e fuori) dovranno, da adesso, sterzare per i bonus edilizi previsti dalla normativa come il bonus ristrutturazioni, il sismabonus, il Bonus pannelli solari, l’ecobonus e il bonus mobili.

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Quali saranno i passaggi successivi?

Il testo del decreto passerà all’Aula di Montecitorio senza modifiche, per poi procedere al Senato, confermando la fine delle agevolazioni del Superbonus come previsto a fine 2023, senza apportare modifiche ai problemi evidenziati nel decreto legge 212/2023.

In sintesi, la decisione di chiudere l’era del Superbonus senza concedere proroghe o correttivi segna una svolta importante nella politica economica del Governo, orientata al rigoroso controllo dei conti pubblici, nonostante le numerose richieste di flessibilità provenienti da diverse parti sociali ed economiche.