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Santanchè allarga le quote del decreto flussi per gli stranieri alla ristorazione

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(@lidia-baratta)
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Alla fine la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha detto sì. Nei prossimi clic day del 18, 21 e 25 marzo potranno fare richiesta di lavoratori extra europei anche ristoratori e proprietari di bar e discoteche, alla ricerca di cuochi, camerieri e banconisti sempre più difficili da trovare in vista della stagione estiva. Il ministero ha accettato di aprire le cosiddette «quote di riserva» – finora a uso esclusivo dei settori dell’autotrasporto, agricoltura e turistico-alberghiero – anche al mondo della ristorazione italiana.

La richiesta è stata portata avanti soprattutto dalla Fipe Confcommercio, la sigla che rappresenta oltre 335mila imprese in Italia, da anni alle prese con la carenza di manodopera del settore, che già conta circa un quarto di personale straniero. Un comparto che, per quanto stia facendo passi avanti nell’innovazione tecnologica, resta comunque ad alto tasso di lavoro umano. Soprattutto con l’avvio della stagione turistica.

Già il decreto flussi 2023-2025 aveva raddoppiato le quote destinate alla ristorazione, passando dalle ottantamila del 2022 alle circa 140mila fino al 2025. Ma non bastava. Nel corso del tavolo del turismo che si riunisce al ministero, il coordinamento delle associazioni datoriali ha avanzato la richiesta di allargare ulteriormente le maglie del decreto, aprendo anche alle quote di riserva (previste dall’articolo 6 del decreto per il lavoro subordinato non stagionale e per lavoro autonomo).

E così il ministero del Turismo la scorsa settimana ha inviato una lettera alle associazioni di categoria con i nuovi codici Ateco della ristorazione che si aggiungeranno ai settori che già dal prossimo clic day del 18 marzo potranno accedere alle quote di riserva. Gli imprenditori potranno richiedere il visto per lavoratori di ristoranti (compresi quelli di navi e treni), bar, gelaterie, pasticcerie, discoteche, catering e anche sale giochi e biliardi.

Secondo Fipe, tra febbraio e aprile, con la primavera alle porte, le festività e i ponti, le imprese della ristorazione prevedono un fabbisogno di 172.440 addetti, ovvero il settanta per cento del totale previsto per l’intero settore del turismo. I camerieri sono le figure più ricercate, con oltre sessantacinquemila profili. Seguono, poi, i cuochi con 41.720 assunzioni previste, e i baristi con oltre 23.900 posti da coprire. Ma circa un’azienda su due (il 49,2 per cento) lamenta già difficoltà nel reperimento del personale, prevalentemente per il ridotto numero di candidati. Dall’ampliamento del decreto flussi potrebbe arrivare una prima risposta al problema.

 
Pubblicato : 12 Marzo 2024 14:20