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Violenze domestiche e arresto in flagranza

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(@raffaella-mari)
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Codice Rosso, come incastrare il marito violento: è possibile filmare le riprese delle violenze subite in casa dalla donna.

La recente sentenza n. 16668/2024 della Cassazione ha stabilito un importante precedente nell’applicazione del cosiddetto Codice Rosso per quanto riguarda reati di violenza domestica e stalking. È la prima volta che viene applicata la Legge n. 168 del 2023, che ha introdotto significative novità nella lotta contro gli abusi familiari.

In questo articolo vedremo dunque come funziona l’arresto in flagranza differita per le violenze domestiche, alla luce delle precisazioni fornite dalla Suprema Corte e come può un filmato fatto in casa incastrare l’uomo aggressivo e manesco. Ma procediamo con ordine.

Cosa comporta l’arresto in flagranza differita?

L’arresto in flagranza differita permette alle forze dell’ordine di intervenire anche dopo l’evento criminoso, a condizione che vi sia una documentazione affidabile che possa attestare l’accaduto.

La Legge n. 168 del 2023 ha esteso la definizione di flagranza ai casi in cui la colpevolezza di un individuo per violenza domestica possa essere chiaramente documentata attraverso video o altre prove fotografiche, purché l’arresto sia effettuato entro 48 ore dall’evento.

Un esempio è proprio il caso deciso dalla Cassazione riguardante l’arresto di un uomo, ripreso mentre aggrediva fisicamente la convivente: il video mostrava l’imputato mentre strattonava la donna con violenza, tentava di afferrarla per il collo, la colpiva alla testa e le dava calci alle gambe. Questo filmato, insieme ad altre due registrazioni di episodi aggressivi avvenuti in giorni diversi, ha fornito alla polizia giudiziaria le prove necessarie per procedere all’arresto.

Leggi anche Codice rosso: cosa dice la legge.

Il fondamento giuridico dell’arresto in flagranza differita

La sentenza ha ulteriormente chiarito che la misura precautelare dell’arresto in flagranza differita, introdotta per tutelare la vita e l’integrità fisica delle vittime di reati specificati dal Codice Rosso, trae origine dalle pratiche già in uso per gestire le violenze negli stadi o durante le manifestazioni pubbliche. Questo tipo di arresto si basa sull’emergere di prove inconfutabili che documentano atti di violenza, minaccia o aggressione, costituendo così una base solida per interventi immediati da parte delle autorità.

La giustificazione dell’arresto in flagranza differita

Secondo la sentenza, l’arresto in flagranza differita è un potere eccezionalmente conferito alla polizia giudiziaria. Tale misura si giustifica quando le circostanze del caso indicano una forte probabilità di colpevolezza e un’evidente connessione causale, temporale e spaziale tra il crimine commesso e l’arresto effettuato. In altre parole, la polizia è autorizzata a privare della libertà un individuo quando ci sono elementi solidi che lo collegano direttamente all’atto criminoso, supportando così l’azione rapida per prevenire ulteriori danni o violenze.

La Corte mette in evidenza il fondamento, davanti all’aumento considerevole dei casi di violenza domestica e di gravi delitti ai danni di coniugi e conviventi, dell’estensione della misura precautelare. Ne mette però anche in luce la distinzione rispetto alle condotte violente in occasione di eventi sportivi o manifestazioni pubbliche; la violenza domestica infatti si caratterizza, afferma la pronuncia, soprattutto per i maltrattamenti familiari, per la sua abitualità, requisito che è difficilmente acquisibile sulla base del semplice dato documentale costituito dalla videoripresa o dalla documentazione informatica.

In ogni caso, osserva ancora la Cassazione, in sede di convalida dell’arresto, il giudice deve considerare il fatto documentato come non isolato ma come ultimo anello di una catena di condotte violente precedenti: deve cioè valutare attentamente il contesto più ampio degli atti di violenza. Non si deve considerare l’episodio documentato come un evento isolato, ma piuttosto come l’ultimo atto di una serie di abusi, maltrattamenti e aggressioni fisiche che hanno preceduto l’arresto.

Conclusioni

La decisione della Suprema Corte rappresenta un passo avanti significativo nella protezione delle vittime di violenza domestica, riconoscendo la necessità di un intervento giuridico che sia tanto immediato quanto informato dalla storia di violenza all’interno della famiglia. Questo approccio non solo risponde all’urgenza di proteggere le vittime, ma mira anche a stabilire un sistema giudiziario più attento e sensibile alle dinamiche complesse della violenza domestica.

 
Pubblicato : 26 Aprile 2024 14:15