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Riforma costituzione: Presidente del Consiglio eletto dal popolo

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(@raffaella-mari)
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Elezione diretta del Premier: il testo del nuovo articolo 92 della Costituzione dopo la riforma che vorrebbe approvare il Governo Meloni.

La proposta di riforma costituzionale presentata dal governo Meloni prevede cambiamenti significativi nel sistema politico italiano, tra cui l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, una misura per prevenire i cambiamenti di maggioranza politica in Parlamento e la fine della nomina di senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica.

Queste riforme sono viste dalla Premier Giorgia Meloni come un passo fondamentale verso la transizione dalla Seconda alla Terza Repubblica.

Vediamo allora in cosa consistono le novità.

Elezione diretta del Presidente del Consiglio.

La bozza del disegno di legge prevede che il Presidente del Consiglio sia eletto direttamente dai cittadini per un mandato di cinque anni.

La votazione per il Presidente del Consiglio e per le Camere avverrebbe con una scheda elettorale unica.

Premio di maggioranza per la stabilità del Governo

È previsto un premio di maggioranza del 55% per i candidati e le liste collegati al Presidente del Consiglio eletto, il che dovrebbe garantire una stabilità di governo.

Mancata fiducia

Nel caso in cui il Presidente del Consiglio eletto non riceva la fiducia del Parlamento, il Presidente della Repubblica dovrà sciogliere le Camere, se anche un secondo tentativo del Presidente eletto di formare governo dovesse fallire.

Come cambia l’articolo 92 della Costituzione

L’articolo 92 della Costituzione viene sostituito da una nuova formulazione: «Il governo della Repubblica è composto dal presidente del Consiglio e dai ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Le votazioni per l’elezione del presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale. La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio assegnato su base nazionale garantisca ai candidati e alle liste collegati al presidente del Consiglio dei ministri il 55 per cento dei seggi nelle Camere. Il presidente del Consiglio dei ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia al governo presieduto dal presidente eletto, il presidente della Repubblica rinnova l’incarico al presidente eletto di formare il governo. Qualora anche quest’ultimo non ottenga la fiducia delle Camere, il presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere».

Norma Anti-Ribaltone

Per impedire la formazione di maggioranze politicamente diverse da quella eletta, si aggiunge un nuovo comma all’articolo 94 della Costituzione. In caso di dimissioni del premier, il Capo dello Stato potrà assegnare l’incarico di formare il governo solo al premier uscente o a un parlamentare della maggioranza che intenda proseguire il programma del governo eletto.

Fine della nomina di senatori a vita

Viene proposta l’eliminazione della possibilità per il Presidente della Repubblica di nominare senatori a vita, mantenendo questa carica solo per gli ex Presidenti della Repubblica. I senatori a vita attualmente in carica manterrebbero il loro mandato fino alla sua naturale conclusione.

A che punto è la riforma costituzionale?

La riforma, che rappresenta un cambiamento significativo nella struttura costituzionale italiana, è stata discussa in un incontro a Palazzo Chigi che ha visto la partecipazione di figure chiave del governo, tra cui la Premier Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, e altri importanti membri del governo e dei partiti di maggioranza. Si prevede che il disegno di legge arrivi in Consiglio dei ministri il 3 novembre, con la piena condivisione della maggioranza.

LA RIFORMA IN BREVE

Elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri

Il premier «è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni», con «un’unica scheda» insieme alle elezioni delle Camere. La legge elettorale deve garantire il 55% dei seggi alle liste collegate al premier

Poteri del Capo dello Stato

Il Capo dello Stato non ha più il potere di nomina del premier ma quello di «conferire l’incarico» al premier eletto, mentre manterrebbe il potere di nomina dei ministri, su proposta del capo del governo

La fiducia

«Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per la fiducia». In caso di voto negativo, il Capo dello Stato «rinnova l’incarico» al premier. In caso di nuovo no, il Capo dello Stato «procede allo scioglimento delle Camere»

Norma anti ribaltone

Se il premier cessa dall’incarico, il Capo dello Stato «può conferire l’incarico di formare il Governo» al premier «dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento» al premier eletto per attuare il programma su cui aveva ottenuto la fiducia.

Stop ai senatori a vita

È abrogato il secondo comma dell’articolo 59 della Costituzione, quello che prevede la nomina dei 5 senatori a vita da parte dei Capi dello Stato. Restano senatori a vita, salvo rinuncia, gli ex presidenti della Repubblica

 
Pubblicato : 31 Ottobre 2023 07:04