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Quali sono i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo?

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(@angelo-greco)
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Licenziamento disciplinare: tutti gli esempi in cui si può essere licenziati con preavviso. 

Se sei un lavoratore dipendente, potresti avere delle incertezze sulle diverse forme di licenziamento previste dalla legge. Uno dei tipi di licenziamento più comuni è quello per giustificato motivo soggettivo, che avviene quando il datore di lavoro decide di interrompere il rapporto di lavoro per ragioni legate al comportamento del lavoratore. 

In questo articolo, esploreremo in dettaglio i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo, analizzando i vari casi in cui il datore di lavoro può decidere di licenziare il lavoratore per comportamenti inadeguati e quali sono le regole da rispettare in questi casi. Inoltre, ti offriremo alcuni consigli su come difendersi in caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo e su quali azioni legali possono essere intraprese per tutelare i propri diritti. 

Cosa significa licenziamento per giustificato motivo soggettivo?

In un precedente articolo ci siamo occupati di spiegare cosa vuol dire licenziamento per giustificato motivo oggettivo ed abbiamo detto che si tratta del licenziamento per ragioni economiche, ossia collegate all’organizzazione e alla produzione dell’azienda. Esso non dipende dalla condotta del dipendente ma da scelte strategiche del datore, non necessariamente collegate a una situazione di crisi, ma anche a una ristrutturazione o ai tagli del personale.

Contrapposto a tale tipo di licenziamento, c’è il licenziamento disciplinare. Il licenziamento disciplinare scatta in caso di gravi condotte del dipendente, siano essere dolose (ossia commesse in mala fede, con intenzionalità) o semplicemente colpevoli (ossia determinate da imprudenza, negligenza o imperizia). 

Il licenziamento disciplinare viene diviso in due forme diverse a seconda della gravità del caso:

  • il licenziamento per giusta causa che avviene in tronco, ossia per una condotta che non consente la prosecuzione del rapporto di lavoro neanche per un solo giorno. In tali casi non c’è preavviso;
  • il licenziamento per giustificato motivo soggettivo che, pur essendo collegato a una mancanza del dipendente, è meno grave di quella precedente e quindi consente la prosecuzione del rapporto di lavoro durante il periodo di preavviso. 

In entrambi i casi, prima del licenziamento, il datore di lavoro deve rispettare il procedimento disciplinare per come indicato dallo statuto dei lavoratori. 

In cosa consiste il procedimento disciplinare?

Il procedimento disciplinare è il percorso che il datore di lavoro deve seguire prima di poter irrogare un licenziamento disciplinare nei confronti di un lavoratore dipendente. In generale, il procedimento disciplinare deve essere avviato quando il datore di lavoro ritiene che il lavoratore abbia commesso una violazione delle norme contrattuali o del regolamento aziendale.

Il procedimento disciplinare si articola in diverse fasi:

  • l’avvio del procedimento: il datore di lavoro deve notificare al lavoratore la contestazione della violazione commessa e l’avvio del procedimento disciplinare;
  • le difese: il lavoratore ha il diritto di difendersi e di presentare le proprie controdeduzioni nei cinque giorni successivi alla comunicazione del datore di lavoro;
  • la decisione: alla fine dell’indagine, il datore di lavoro deve prendere una decisione sulla contestazione avanzata. Se la decisione è quella del licenziamento disciplinare, il lavoratore deve essere informato delle ragioni del licenziamento e dei termini per la presentazione del ricorso;
  • il ricorso: il lavoratore ha il diritto di impugnare la decisione del datore di lavoro attraverso una previa lettera di opposizione, da inviare entro 60 giorni e il deposito del ricorso giudiziario nei successivi 180 giorni.  

Quali sono i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo?

I licenziamenti per giustificato motivo soggettivo sono quelli che avvengono per ragioni legate al comportamento del lavoratore, come ad esempio: una riduzione della qualità del lavoro (cosiddetto licenziamento per scarso rendimento), l’assenteismo ingiustificato, la mancata osservanza delle regole aziendali o la perdita di fiducia nei confronti del lavoratore. In pratica, il datore di lavoro può licenziare il lavoratore per un motivo soggettivo che riguarda la sua condotta lavorativa, purché ci siano prove concrete e oggettive dell’infrazione commessa.

Tuttavia, il licenziamento per giustificato motivo soggettivo deve essere sempre adeguato alla gravità del comportamento del lavoratore e deve essere supportato da una prova chiara e precisa della mancanza del lavoratore.  

Esempi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo 

Spesso è il contratto collettivo a indicare quali condotte possono giustificare il licenziamento disciplinare. Il datore non può adottare sanzioni più gravi di quelle del contratto collettivo. Ma se il CCNL non dispone nulla, la scelta spetta al datore che deve pur sempre attenersi ai principi di proporzione rispetto alla condotta del dipendente. 

Ecco alcuni esempi pratici di licenziamenti per giustificato motivo soggettivo:

  • un lavoratore che ripetutamente arriva in ritardo al lavoro senza giustificazione, nonostante gli avvisi del datore di lavoro, può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo;
  • un lavoratore che commette un errore grave sul lavoro che causa danni all’azienda o mette in pericolo la sicurezza dei colleghi può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo;
  • un lavoratore che rifiuta di svolgere le mansioni per le quali è stato assunto o che si rifiuta di seguire le direttive del datore di lavoro può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo;
  • un lavoratore che ha un atteggiamento aggressivo o offensivo verso i colleghi o il datore di lavoro può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo;
  • un lavoratore che diffonde informazioni riservate o segrete dell’azienda senza autorizzazione può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo.

Laddove però tali condotte siano particolarmente gravi in relazione alla situazione concreta, si potrà disporre il licenziamento per giusta causa, ossia in tronco.

Ci sono altri esempi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo:

  • un lavoratore che utilizza la posta aziendale per scopi personali senza autorizzazione;
  • un lavoratore che utilizza il proprio computer aziendale per scaricare materiale illegale o non autorizzato;
  • un lavoratore che non rispetta le regole sulla privacy dei dati degli utenti o dei clienti dell’azienda;
  • un lavoratore che abusa del proprio potere o della propria autorità nei confronti dei colleghi o dei dipendenti;
  • un lavoratore che risponde male ai clienti.  
 
Pubblicato : 2 Marzo 2023 10:45