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Obbligo di presentazione alla polizia: cos’è e come funziona?

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(@mariano-acquaviva)
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Cosa sono e a che servono le misure cautelari? Cosa sono le esigenze cautelari? In cosa consiste l’obbligo di firma? Cosa succede in caso di violazione?

In Italia vige la presunzione d’innocenza: una persona imputata in un processo penale deve considerarsi non colpevole fino a che non venga condannata con sentenza definitiva. Questo principio, però, non impedisce al giudice di imporre limitazioni alla libertà dell’accusato prima ancora che questi venga condannato. Con il presente articolo parleremo proprio di questo argomento, soffermandoci in modo particolare sulla seguente questione: cos’è e come funziona l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria?

Per rispondere a questa domanda occorre innanzitutto spiegare cosa sono le misure cautelari e in quali casi il giudice decide di applicarle. Solo dopo aver fatto queste precisazioni potrà davvero essere chiaro in cosa consiste il cosiddetto obbligo di firma e quali sono le conseguenze nel caso di sua violazione. Prosegui nella lettura se vuoi saperne di più.

Cosa sono le misure cautelari?

In ogni processo (civile, penale o amministrativo che sia) il giudice può disporre le misure cautelari. Di cosa si tratta?

Si definiscono “cautelari” i provvedimenti che vengono adottati per far fronte a una situazione particolarmente urgente, per la quale non è possibile attendere che il procedimento giunga a termine.

Nel caso del procedimento penale, le misure cautelari servono a impedire che la persona sospettata di aver commesso un reato possa commettere alcuni fatti molto gravi, i quali potrebbero pregiudicare il processo stesso. Approfondiamo questo specifico argomento.

Cosa sono le esigenze cautelari?

Le esigenze cautelari sono i requisiti al ricorrere dei quali, se sussistono anche gravi indizi di colpevolezza, il giudice può disporre le misure restrittive della libertà dell’indagato.

Per la precisione, sussistono le esigenze cautelari ogni volta che c’è il pericolo concreto che l’indagato possa:

  • inquinare le prove, ad esempio nascondendole o falsificandole;
  • fuggire;
  • commettere un nuovo delitto.

Al ricorrere di queste condizioni, il giudice può applicare all’indagato una misura cautelare.

Quanti tipi di misure cautelari esistono?

La legge prevede una serie molto nutrita di misure cautelari. La prima grande ripartizione che può essere fatta è quella tra misure cautelari personali e misure cautelari reali: le prime si applicano alle persone, mentre le seconde agli oggetti.

Ad esempio, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare impedisce a una persona di far rientro a casa: si tratta pertanto di misura personale. Il sequestro di una cosa (ad esempio, una pistola), invece, riguarda un oggetto: si tratta quindi di misura reale (da “res”, che significa “cosa” in latino).

A loro volta, le misure cautelari personali possono essere:

  • coercitive, quando impongono una restrizione, più o meno ampia, alla libertà di movimento della persona (arresti domiciliari, carcere, divieto di espatrio, ecc.);
  • interdittive, quando limitano alcuni diritti o facoltà dei destinatari della misura stessa (la possibilità di svolgere un certo lavoro, ad esempio).

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: che cos’è?

L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è una misura cautelare di tipo coercitivo, in quanto comporta una restrizione, seppur ridotta, della libertà personale.

Con questa misura il giudice obbliga l’indagato/imputato a presentarsi presso un determinato ufficio di polizia giudiziaria (carabinieri, polizia di Stato, ecc.), nei giorni e nelle ore prestabilite, tenendo conto dell’attività lavorativa e del luogo in cui il soggetto abita, al fine di non interferire eccessivamente con la normale conduzione di vita dello stesso [1].

Si tratta di una forma di controllo del soggetto accusato di aver commesso un reato, il quale vede la sua libertà subire una restrizione per via dell’impossibilità di potersi allontanare dalla propria dimora per un consistente lasso di tempo.

Ad esempio, il giudice può stabilire che l’indagato debba presentarsi presso la caserma dei carabinieri presente nel suo Comune di residenza almeno tre volte a settimana.

L’obbligo di presentazione alla polizia viene anche definito “obbligo di firma” perché il soggetto che vi è sottoposto, quando si presenta alle forze dell’ordine, mette la firma su una specie di registro che attesta l’adempimento al proprio obbligo.

Obbligo di presentazione: è compatibile con altre misure?

Per pacifica giurisprudenza, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è compatibile con altre misure cautelari, come ad esempio con l’obbligo di dimora [2], che consiste nel divieto di allontanarsi dal proprio Comune di residenza [3].

Cosa succede se si viola l’obbligo di presentazione alla polizia?

Se l’indagato dovesse venir meno all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, il giudice, informato della trasgressione, potrebbe aggiungere un’ulteriore misura cautelare (come quella dell’obbligo di dimora appena vista) oppure sostituirla con una decisamente più severa, come ad esempio gli arresti domiciliari o perfino la custodia in carcere.

Insomma: in caso di violazione dell’obbligo di presentarsi alla polizia il giudice potrà emettere un’ordinanza con la quale verrà disposta una misura cautelare più gravosa e maggiormente limitativa della libertà personale.

 
Pubblicato : 13 Luglio 2023 15:00