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Leoni da tastiera: cosa rischiano legalmente?

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(@mariano-acquaviva)
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Haters in internet e sui social network: i principali reati che commettono quando insultano e offendono gli altri utenti della rete.

Internet è un luogo dove si può esprimere liberamente il proprio pensiero, ma anche in cui rispettare la legge e le altre persone. Chi usa il web o i social network per insultare, intimidire o calunniare altri può essere punito penalmente e civilmente per le proprie azioni. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: cosa rischiano legalmente i leoni da tastiera? Scopriamolo.

Cosa si intende per leoni da tastiera?

I leoni da tastiera sono quei soggetti che, sul web o sui social, mostrano atteggiamenti di odio, disprezzo e critiche che spesso sfociano in vere e proprie offese (ad esempio di genere o di classe) e/o minacce rivolte ad altri utenti o a personaggi più o meno famosi.

Proprio per questa loro caratteristica sono conosciuti anche con il termine inglese “haters” che, tradotto letteralmente, significa “odiatori”.

Il termine “leoni da tastiera” nasce dal fatto che questi individui si sentono forti e audaci dietro lo schermo del pc o dello smartphone, ma non avrebbero lo stesso comportamento nella vita reale.

Cosa rischiano i leoni da tastiera?

I leoni da tastiera (o haters) rischiano di infrangere la legge e di essere perseguiti penalmente e civilmente per le loro azioni.

Infatti, la legge si applica anche alle condotte poste in essere tramite internet: la giurisprudenza è pacifica nel ritenere che l’offesa e la denigrazione fatte sui social network o sul web hanno conseguenze anche penali, esattamente come se fossero avvenute nella “vita reale”.

Nemmeno è possibile difendersi invocando la libertà di espressione: il diritto di critica, infatti, non contempla l’utilizzo di insulti o comunque di un linguaggio dispregiativo e offensivo.

Haters: quali sono i reati più comuni?

Sono vari i reati di cui comunemente può rendersi colpevole un leone da tastiera: si va dalla diffamazione aggravata alle minacce o molestie, fino addirittura all’incitamento all’odio razziale e allo stalking. Vediamoli nel dettaglio.

Diffamazione

La diffamazione è il reato più comune commesso dai leoni da tastiera.

La diffamazione scatta ogni volta che si offende la reputazione altrui, comunicando con più persone, tramite parole, scritti o gesti.

Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è maggiore.

La diffamazione è aggravata se è recata con mezzi di pubblicità, come la stampa o internet. In questi casi, la pena prevista è la reclusione fino a tre anni o la multa non inferiore a 516 euro.

Inoltre, il diffamato può sempre chiedere il risarcimento del danno, morale e materiale, subito.

Minacce

Le minacce sono il reato di chi, con parole o scritti, annuncia ad altri di voler fare un male ingiusto a danno suo o di un terzo.

Le minacce possono essere di vario tipo, come quelle di morte, di violenza, di diffusione di informazioni riservate o di immagini compromettenti.

La pena prevista è la reclusione fino a un anno nelle ipotesi più gravi.

Stalking

I leoni da tastiera possono rendersi responsabili perfino di stalking, se le minacce e le molestie sono reiterate nel tempo, causando alla vittima un persistente e grave stato di ansia o di paura, oppure creandole un fondato timore per la propria sicurezza o per quella di un prossimo congiunto, ovvero ancora costringendola a cambiare le proprie abitudini (non uscire più, non utilizzare il cellulare, ecc.).

Le molestie possono consistere in telefonate, messaggi, email, commenti, insulti, appostamenti, pedinamenti, invii di oggetti o altro.

La pena prevista è la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi.

Lo stalking è aggravato se commesso contro una persona con la quale si è avuta una relazione sentimentale.

Incitamento all’odio razziale

L’incitamento all’odio razziale è il reato di chi, con propaganda o manifestazioni, incita alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

Si tratta di un reato molto grave, che può essere commesso anche dai leoni da tastiera sui social network.

L’incitamento all’odio razziale, infatti, può essere integrato anche attraverso internet, ad esempio con post, commenti, video, immagini o altro.

La pena prevista è la reclusione che può arrivare fino a quattro anni.

Istigazione al suicidio

I leoni da tastiera possono perfino rispondere del grave reato di istigazione al suicidio se la vittima del loro odio viene spinta a togliersi la vita.

La pena è la reclusione da cinque a dodici anni, aumentata se la persona offesa è minorenne o affetta da problemi mentali.

Come difendersi dai leoni da tastiera?

Chi subisce offese, minacce, molestie o stalking da parte dei leoni da tastiera può e deve difendersi.

Innanzitutto, è importante conservare le prove delle condotte illecite, come le schermate, le email, i messaggi, i commenti, le immagini o altro.

Inoltre, è possibile segnalare i contenuti illeciti alle piattaforme web o ai social network, che hanno il dovere di rimuoverli o di bloccare gli autori.

Infine, è possibile sporgere denuncia o querela alle autorità competenti, che potranno avviare le indagini e le azioni penali e civili nei confronti dei responsabili, i quali possono essere identificati dalla polizia postale anche se agiscono in anonimato o sotto falso nome.

Rischi legali degli haters: approfondimenti

Per ulteriori approfondimenti su questo argomento, si legga l’articolo dal titolo Haters: rischi legali.

 
Pubblicato : 10 Marzo 2024 13:45