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L’amministratore di condominio può essere un pregiudicato?

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(@mariano-acquaviva)
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È valida la nomina di un amministratore che ha precedenti penali? Quali sono i requisiti di onorabilità? La fedina penale sporca preclude la designazione?

L’assemblea è libera di nominare l’amministratore che ritiene più adeguato alla gestione del condominio, purché però sia in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge. Secondo il codice civile, infatti, per potersi candidare all’amministrazione di un edificio condominiale occorre necessariamente possedere alcuni requisiti, sia di onorabilità che di professionalità. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: l’amministratore di condominio può essere un pregiudicato?

Detto in altri termini, si tratta di capire se l’assemblea può nominare, quale amministratore della compagine, una persona che ha precedenti penali, cioè che ha riportato condanne per reati commessi in passato. La fedina penale sporca può precludere la nomina ad amministratore di condominio? Vediamo cosa dice la legge.

Condominio: quali sono i requisiti di professionalità dell’amministratore?

Come ricordato in apertura, l’amministratore deve possedere determinati requisiti, sia di onorabilità che di professionalità.

Da quest’ultimo punto di vista, al fine di garantire la maggior competenza possibile nella gestione dell’edificio, la legge [1] ha stabilito che possono svolgere l’incarico di amministratore di condominio solamente coloro che:

  • hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • hanno frequentato un corso di formazione iniziale;
  • svolgono attività di formazione periodica in materia di amministrazione condominiale.

In buona sostanza, l’amministratore di condominio è “professionale” se si mantiene costantemente aggiornato in materia condominiale, frequentando con profitto i corsi accreditati.

La legge, tuttavia, esonera dal possesso dei requisiti di professionalità appena menzionati gli amministratori interni, cioè i condòmini scelti dall’assemblea per gestire l’edificio.

Condominio: quali sono i requisiti di onorabilità dell’amministratore?

Ogni amministratore, anche se scelto tra i condòmini, deve invece possedere i seguenti requisiti di onorabilità:

  • il godimento dei diritti civili, consistente nell’assenza di provvedimenti di interdizione, di inabilitazione o di fallimento;
  • l’assenza di condanne penali per delitti contro la pubblica amministrazione (come il peculato, la corruzione o la concussione, ad esempio), l’amministrazione della giustizia (come la calunnia o la falsa testimonianza), la fede pubblica (sostituzione di persona, falsificazione di documento, ecc.), il patrimonio (furto, truffa, appropriazione indebita, ecc.) o per ogni altro delitto doloso per cui la legge prevede la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque;
  • l’assenza di misure di prevenzione definitive, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione;
  • l’assenza di annotazioni all’interno dell’elenco dei protesti cambiari.

L’amministratore condominiale può avere precedenti penali?

Come visto, tra i requisiti di onorabilità v’è anche quello riguardante l’assenza di determinate condanne penali.

Ciò significa che è possibile nominare un amministratore con la fedina penale sporca, purché le condanne non riguardino i reati che, secondo la legge, comportano la perdita del requisito di onorabilità.

Ad esempio, non è possibile nominare un avvocato che ha un precedente per furto o per appropriazione indebita, in quanto si tratta di reati contro il patrimonio per i quali la legge ha previsto un divieto assoluto.

Nemmeno potrebbe essere nominato un amministratore che ha riportato una condanna per violenza sessuale, in quanto trattasi di delitto doloso punito con la reclusione superiore nel massimo a cinque anni.

È invece regolare la nomina di un amministratore che è stato condannato per un abuso edilizio, per diffamazione, per percosse oppure per lesioni personali non gravi.

Insomma: l’assemblea condominiale può nominare un amministratore pregiudicato, purché non abbia riportato le condanne penali che, per legge, sono ostative alla designazione.

Cosa succede se l’assemblea nomina un amministratore pregiudicato?

Se l’assemblea condominiale dovesse scegliere un amministratore privo dei requisiti di onorabilità perché condannato per uno dei reati indicati dalla legge, la nomina sarebbe nulla oppure annullabile (non c’è unanimità di vedute in giurisprudenza).

In ogni caso, l’assenza dei requisiti sarebbe motivo di revoca dell’incarico professionale, potendo ciascun condomino ricorrere all’autorità giudiziaria in caso di omessa delibera sul punto da parte dell’assemblea

Non ci sono dubbi, invece, nell’ipotesi di sopraggiunta perdita dei requisiti in corso di mandato: la conseguenza è la cessazione immediata dall’incarico e la facoltà per il singolo condomino di convocare l’assemblea perché provveda alla nomina del nuovo mandatario dell’edificio.

Se, quindi, l’amministratore in carica riporta una condanna penale definitiva per uno dei reati ostativi previsti dalla legge, cioè per uno dei delitti che implica la perdita dei requisiti di onorabilità, si verifica la decadenza automatica dall’incarico.

 
Pubblicato : 4 Febbraio 2024 13:45