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Giornalista inventa notizia: cosa rischia?

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(@angelo-greco)
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Fake news: diffondere bufale e notizie false è reato? Si può licenziare l’autore della notizia?

Non sempre è possibile incriminare l’autore di una fake news. Il reato scatta solo quando si diffama qualcuno, quando si annunciano disastri o pericoli imminenti o, infine, quando si turba comunque l’ordine pubblico. In tutti gli altri casi, cosa rischia il giornalista che inventa una notizia? 

Legge e giurisprudenza si occupano di spiegare questo argomento in modo molto chiaro. In un’era in cui, grazie a internet e ai social network, tanto più sono inattendibili le notizie, tanto più velocemente si diffondono, ecco le risposte alle più frequenti domande sul tema delle “bufale”.

Cosa sono le fake news e quando diventano un reato?

Le notizie false, comunemente chiamate “fake news”, sono informazioni non veritiere diffuse con l’intento di ingannare o manipolare l’opinione pubblica. Ma non tutte le fake news sono reato per la nostra legge. Diventano illegali solo quando gettano discredito su una persona o un’azienda, configurando così il reato di diffamazione aggravata. 

Immaginiamo una notizia errata riguardo un farmaco che potrebbe causare danni alla salute. Se questo in realtà non ha effetti collaterali, si può parlare di reato. In più è possibile chiedere un risarcimento se la notizia determina  un calo delle vendite.

Ci sono altri due casi in cui le notizie false – le cosiddette “bufale” – possono essere punite penalmente. Il primo è quando hanno un impatto tale da destabilizzare l’ordine pubblico. L’articolo 656 del codice penale interviene in questi casi, punendo chi diffonde informazioni esagerate o tendenziose capaci di creare agitazione o preoccupazione. Scatta, in tali ipotesi, il reato di «pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico».

Un esempio potrebbe essere la diffusione di un falso allarme bomba in una stazione ferroviaria.

Esiste infine un terzo tipo di reato che può essere associati alle fake news. L’articolo 658 del codice penale punisce chi annuncia pericoli o disastri inesistenti causando allarme alle autorità o a chi presta un servizio pubblico. Questo potrebbe includere, per esempio, la falsa segnalazione di un incendio. È il reato di «procurato allarme presso l’Autorità».

Fake news: è abuso della credulità popolare?

Fino al 2016, chi diffondeva informazioni false verso persone meno istruite rischiava l’arresto per abuso della credulità popolare. Questa specifica figura di reato è stata depenalizzata, ma ciò non significa che chi diffonde fake news non debba affrontare altre possibili sanzioni. In tal caso la punizione è solo di tipo amministrativo pecuniario e va da euro 5.000 a euro 15.000.

Quali sono le ripercussioni professionali per un giornalista?

Dal punto di vista lavorativo, un giornalista che inventa deliberatamente una notizia può essere licenziato. La Corte di Cassazione (sentenza n. 5693 del 7 marzo 2017) ha stabilito che inventare notizie va contro l’etica professionale, compromettendo la fiducia tra il giornalista e l’editore. La professione giornalistica, per la sua rilevanza sociale, richiede un’etica impeccabile e una costante dedizione alla verità.

In tal caso quindi si può segnalare il giornalista all’Ordine di appartenenza affinché applichi le sanzioni disciplinati e al giornale presso cui questi lavori affinché – almeno nei casi più gravi, quando la notizia è “inventata di sana pianta” – proceda al licenziamento.

 

 
Pubblicato : 2 Ottobre 2023 13:30