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Diffamazione su internet da Tenerife: conviene denunciare?

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(@angelo-greco)
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Termini e costi per la denuncia e la richiesta di risarcimento del danno. Cosa dice la legge.

Un nostro lettore ci scrive e ci chiede: ho subito una diffamazione su internet da una persona che vive a Tenerife: vale la pena denunciare?

Naturalmente, la risposta deve essere innanzitutto calibrata sulla base delle parole pronunciate dal presunto reo. La diffamazione, come noto, presuppone un’offesa alla reputazione morale, personale o professionale di una persona. Deve trattarsi di un’affermazione che travalica il normale esercizio del diritto di critica: deve essere un’invettiva contro la persona, allo scopo di ridicolizzarla o danneggiarla.

Nel caso di specie, dopo aver visto il filmato pubblicato su TikTok, abbiamo ritenuto che sussista il reato.

Nel caso peraltro di diffamazione su internet, la pena per il reato commesso è superiore alla diffamazione base in quanto si applica l’aggravante per il mezzo della pubblicità. Per la diffamazione aggravata fatta con la stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità come appunto i social network o i video online è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa non inferiore a 516 euro.

Oltre a tutto ciò, ovviamente, il reo è tenuto a risarcire i danni alla vittima. Danni che saranno quantificati dal giudice in base alla gravità dell’offesa, al numero di persone che l’hanno sentita, al tempo in cui è rimasta online, al pregiudizio economico procurato alla vittima.

Il fatto che il responsabile vive a Tenerife non toglie che tu possa comunque sporgere querela. In tal caso, il processo penale si terrà presso un tribunale italiano, anche in assenza (contumacia) del reo.

Quanto alla domanda se valga la pena sporgere querela nei confronti di un soggetto che vive all’estero, questo dipende dallo scopo della vittima e dal patrimonio del reo.

Chi vuole agire per la semplice soddisfazione di dare un segnale forte al responsabile farà sempre bene a presentare la querela alla polizia postale entro tre mesi da quando si è accorto dell’illecito. Comunque il responsabile ne avrà comunque delle conseguenze.

Chi cerca invece di ottenere un risarcimento, deve priva verificare se si tratta di soggetto nullatenente o meno. Non è impossibile effettuare un pignoramento all’estero, anche perché Tenerife è nell’UE, come appartenente alla Spagna, e quindi rientra negli accordi tra gli Stati membri per l’esecuzione delle sentenze anche all’estero.

La richiesta di risarcimento può essere presentata con un apposito processo civile (senza necessità di sporgere querela) oppure nel corso del processo penale con la costituzione di parte civile.

Chiaramente nessun avvocato accetterà un incarico del genere, che presenta difficoltà pratiche superiori al normale mandato, senza essere lautamente ricompensato.

Quindi i passaggi da seguire sono i seguenti:

  • cercare un avvocato di fiducia;
  • concordare con questi una parcella a seconda dei vari step (querela, processo civile o processo penale con costituzione di parte civile, recupero forzoso del credito, ecc.);
  • se possibile fare indagini sui redditi del responsabile e sulle sue ricchezze in Italia o all’estero, anche attraverso una ditta di investigazioni;
  • mettere in conto che si potrebbe non ricavare nulla dalla vertenza legale se non la soddisfazione.

Della querela non saprà nessun altro se non il responsabile. Quindi ciò non si risolverà in una forma di indiretta pubblicità per il querelato che, magari, potrebbe sfruttare il fatto per attaccare ulteriormente il querelante.

 
Pubblicato : 20 Febbraio 2024 15:15