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Dichiarazione di assenza e morte presunta: come funzionano

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(@angelo-greco)
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Cosa fare quando una persona scompare e di lei non si hanno più notizie?

Quando scompare una persona e di questa non si hanno più notizie, i parenti possono rivolgersi al Tribunale e chiedere la dichiarazione di assenza e, dopo un certo periodo, la dichiarazione di morte presunta. In questo modo si consente loro di assumere i poteri sui beni del soggetto in questione, conservarli, gestirli in nome proprio (quindi anche senza delega) ed eventualmente divenirne proprietari a seguito dell’apertura della successione.

Vediamo dunque come funzionano la dichiarazione di assenza e di morte presunta. Tali regole sono state modificate nel 2024 a seguito del cosiddetto decreto semplificazioni. Ma procediamo con ordine.

Cos’è la dichiarazione di assenza e come funziona?

La prima cosa da fare quando non si hanno più notizie di una persona e questa non è più presente nel suo ultimo domicilio è rivolgersi al Tribunale di tale luogo, affinché nomini un curatore dei suoi beni (art. 48 cod. civ.).

Il curatore rappresenterà la persona in giudizio o nella formazione degli inventari e dei conti e nelle liquidazioni o divisioni in cui sia interessata, e adotterà gli altri provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio dello scomparso.

Dopo 1 anno dal giorno a cui risale l’ultima notizia della persona scomparsa (in precedenza il termine era 2 anni), è possibile rivolgersi al Tribunale competente affinché dichiari ufficialmente la cosiddetta assenza del soggetto.

L’assenza è la situazione con la quale si formalizza la scomparsa di una persona e cioè il fatto che di una persona non si abbiano più notizie.

L’istanza può essere presentata dai suoi eredi legittimi (coloro cioè che erediterebbero secondo le regole del Codice civile, in assenza di testamento) e da chiunque ragionevolmente creda di avere sui beni dello scomparso diritti dipendenti dalla morte di lui.

Quali sono gli effetti della sentenza che dichiara l’assenza?

Divenuta definitiva la sentenza che dichiara l’assenza, viene aperto l’eventuale testamento. Inoltre coloro i quali sarebbero eredi testamentari o legittimi possono domandare (previa redazione di un inventario) l’immissione nel possesso temporaneo dei beni dell’assente.

Il coniuge dell’assente (che ovviamente non si può risposare) può ottenere un assegno alimentare a carico del patrimonio dell’assente.

Che succede se la persona assente ritorna?

Se l’assente ritorna, gli viene restituito il suo patrimonio nello stato in cui si trova nel momento in cui si accerta il suo ritorno.

Cos’è la dichiarazione di morte presunta?

Qualora trascorrano 5 anni dal giorno a cui risale l’ultima notizia dell’assente (che sia nato da almeno 27 anni), il Tribunale può emanare una sentenza dichiarativa della morte presunta dell’assente che ha effetti dal giorno a cui risale l’ultima sua notizia.

La sentenza di morte presunta determina una vera e propria apertura della successione.

Il momento della morte viene fatto coincidere con il giorno a cui risale l’ultima notizia del soggetto. Quindi ha effetto retroattivo. Tuttavia l’apertura della successione ha luogo solo nel momento in cui diviene eseguibile la sentenza dichiarativa di morte presunta.

A partire da tale momento inoltre si verificano i seguenti effetti:

  • sono individuati i successori;
  • i chiamati possono accettare l’eredità o rinunciarci oppure esercitare i poteri conservativi del patrimonio del defunto;
  • decorre il termine di prescrizione per accettare l’eredità.

Entro un anno dalla pubblicazione della sentenza, è possibile proporre opposizione.

Essa può essere proposta da chiunque abbia interesse.

Termini abbreviati per la dichiarazione di morte presunta

Per la dichiarazione di morte presunta, è sufficiente il decorso di due anni se la scomparsa è stata causata da un «infortunio» (una frana, un’inondazione, un disastro aereo, eccetera).

La dichiarazione di morte presunta scatta dopo due anni per chi è scomparso in operazioni belliche o dopo tre anni per chi è stato fatto prigioniero dal nemico.

Qual è la differenza tra dichiarazione di assenza e di morte presunta?

La differenza tra la dichiarazione di assenza e quella di morte presunta sta nel fatto che la sentenza che dichiara l’assenza (a seguito della scomparsa di qualcuno per più di 1 anni) ha come effetto quello di immettere “provvisoriamente” nel possesso dei beni dello scomparso coloro che sarebbero eredi. Invece la dichiarazione di morte presunta determina un vero e proprio trasferimento della proprietà.

Inoltre i beni dell’assente non possono essere venduti se non per necessità o utilità evidente riconosciuta dal Tribunale, il quale dispone, in ordine all’uso, l’impiego delle somme ricavate. Invece, con la morte presunta, è possibile qualsiasi atto di disposizione.

La morte presunta provoca gli effetti che gli eredi testamentari o legittimi possono disporre liberamente del patrimonio della persona presuntivamente deceduta e che il coniuge può risposarsi.

Che succede se il presunto morto ritorna?

Se il presunto morto ritorna, ha diritto a conseguire il suo patrimonio nello stato in cui si trova e il matrimonio, nel frattempo celebrato dal suo coniuge, è dichiarato nullo.

 
Pubblicato : 28 Marzo 2024 14:30