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Cosa succede se condivido un post offensivo?

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(@angelo-greco)
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La diffamazione aggravata sui social anche quando si condivide o si commenta un post altrui. Bastano anche gli emoji.

Parliamo di un argomento molto attuale: la diffamazione sui social network (in particolare su Facebook, Instagram e TikTok), e di come certi comportamenti possono avere conseguenze legali serie. È ormai risaputo che se una persona pubblica, sul proprio profilo, una frase oltraggiosa nei confronti di un’altra persona può essere condannata per il reato di diffamazione aggravata. Ma cosa succede se si condivide un post offensivo scritto da altri? Lo vedremo qui di seguito alla luce delle più recenti interpretazioni della giurisprudenza.

Condividere un post altrui offensivo è reato?

Immaginiamo che Luca pubblichi sul suo profilo Facebook un post che offende gravemente la reputazione di Marco. Se tu, vedendo questo post, decidi di condividerlo sulla tua bacheca, in base all’articolo 595 del codice penale stai commettendo il reato di “diffamazione aggravata”. Questo perché condividendo il post, lo stai volontariamente rendendo visibile a tutti i tuoi contatti, aumentandone la diffusione.

Ciò significa che se sei consapevole di quello che stai facendo e lo fai con l’intento di far vedere il post offensivo a più persone possibili, ovvero a tutti i tuoi contatti su Facebook, allora potrai essere condannato penalmente e obbligato a risarcire i danni alla vittima, insieme al soggetto che per primo ha pubblicato il post.

Cosa si rischia a condividere un post diffamatorio?

La diffamazione è «aggravata» – ossia punita più severamente – perché il mezzo di internet ha una maggiore pervasività di qualsiasi altra forma di comunicazione e può raggiungere, al pari della Tv, in pochi istanti, migliaia di persone. La pena per la diffamazione aggravata è la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa non inferiore a 516 euro.

Cosa si rischia a commentare un post offensivo?

Ma cosa succede se, invece di condividere il post, decidi di scrivere un commento sotto il post di un’altra persona, dove altri utenti hanno già scritto frasi offensive? Ecco, qui la situazione si complica. Se il tuo commento non contiene parole offensive o non aumenta la portata offensiva dei commenti già presenti, secondo la Cassazione (sent. n. 3981/2015), non puoi essere ritenuto colpevole di diffamazione. Questo perché non hai superato i limiti del diritto di espressione del pensiero, rimanendo in una critica che non eccede in offensività. Come chiarito dalla Suprema Corte, Non si può essere condannati per diffamazione se il proprio commento non supera i limiti del diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero, rimanendo in una critica costruttiva e rispettosa.

Al contrario, se il tuo commento è altrettanto offensivo o peggiora la situazione, allora anche tu potresti essere ritenuto responsabile di diffamazione. Questo perché, pubblicando un commento su Facebook, stai di fatto diffondendo e rendendo pubblico quel commento a un ampio gruppo di persone, come sottolineato in una sentenza del Tribunale di Campobasso (n. 396/2017).

A riguardo, secondo la giurisprudenza, la diffamazione scatta anche con l’uso delle faccine (gli emoji) quando hanno un significato di disprezzo come quello della faccina che ride (e che intende prendersi gioco della vittima), di quella che vomita, di quella a forma di pagliaccio o di escrementi. Sono tutti modi per esprimere il proprio parere, magari manifestando in pubblico di aderire al pensiero espresso nel post diffamatorio. E tanto basta per essere condannati.

Come può essere influenzata la reputazione della persona offesa?

Inoltre, se la reputazione della persona offesa è già stata danneggiata, ulteriori commenti diffamatori possono aggravare il danno alla sua reputazione, diminuendo ulteriormente la sua reputazione agli occhi degli altri (Cassazione Sez. V, n. 47452 del 2004 e Tribunale di Campobasso, n. 396/2017).

Conclusioni

Quindi, cosa dobbiamo ricordare? Prima di condividere o commentare post sui social media, è fondamentale riflettere sulle possibili conseguenze delle nostre azioni. Anche un semplice commento, se offensivo, può avere ripercussioni legali significative. La libertà di espressione è un diritto importante, ma deve essere esercitata con responsabilità, rispettando la reputazione e l’onore delle altre persone.

 
Pubblicato : 13 Febbraio 2024 13:00