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Cosa controllano le aziende prima di assumere?

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(@angelo-greco)
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Un nuovo datore di lavoro può indagare sul tuo passato lavorativo? Quali sono le norme sulla privacy dei candidati e come i datori di lavoro possono ricercare informazioni su un licenziamento precedente.

Hai fatto un colloquio di lavoro e, in quella sede, hai taciuto il fatto di essere stato licenziato per giusta causa dal tuo precedente capo. Ora ti chiedi se questa reticenza, rivolta a non “infangare” il curriculum, possa costarti il nuovo posto. Potresti essere licenziato per non aver detto la verità al recruiter? Un datore di lavoro può indagare sul tuo passato lavorativo? Cerchiamo di comprendere cosa controllano le aziende prima di assumere un dipendente e quali informazioni possano ottenere dagli uffici per l’impiego.

Esiste una privacy nei colloqui di lavoro?

La legge si preoccupa principalmente di tutelare la privacy delle lavoratrici donne, laddove vengano poste domande che potrebbero implicare discriminazioni di genere. Ad esempio è vietato chiedere alla candidata se ha intenzione di sposarsi, se è in gravidanza o se intende avere figli in futuro.

Quando si cerca un nuovo impiego è tuttavia naturale preoccuparsi anche della possibilità che il futuro datore possa accedere a informazioni relative al precedente rapporto di lavoro, in particolare a quelle riguardanti i motivi per cui quest’ultimo è cessato. Ebbene tali dati, inclusi quelli relativi a un eventuale licenziamento per giusta causa, sono contenuti in un fascicolo personale custodito presso l’Ufficio per l’impiego. Quest’ente è rigorosamente vincolato al rispetto della privacy e non è autorizzato a divulgare tali informazioni a terzi, inclusi potenziali nuovi datori di lavoro.

Pertanto nel momento di una nuova assunzione puoi stare sereno che il nuovo datore nulla sa del tuo vecchio rapporto. Egli potrebbe venire a conoscenza di tali notizie solo informalmente, attraverso un contatto “diretto” (e di amicizia) con l’azienda con cui hai avuto a che fare in passato. Ma, a ben vedere, anche quest’ultima non può rivelare a terzi fatti riservati che ti riguardano, come appunto un provvedimento disciplinare che, per sua natura, non è pubblico.

Come può il nuovo datore di lavoro ottenere informazioni su di te?

Il nuovo datore di lavoro potrebbe assumere informazioni su di te tramite social network (dove spesso lasciamo tracce involontariamente) oppure con investigatori privati, il cui utilizzo è stato ritenuto più volte lecito.

Di certo deve ritenersi illegittima la domanda, in sede di assunzione, circa le modalità di estinzione del tuo vecchio rapporto di lavoro: pertanto non sei tenuto a rispondere. Ma è chiaro che una condotta del genere potrebbe insospettire il tuo nuovo capo che, proprio per ciò, potrebbe non assumerti, non essendo tenuto a farlo se non ha piena fiducia in te.

Che succede invece se menti al nuovo datore di lavoro in merito alle cause estintive del vecchio rapporto? Potrebbe questi licenziarti? Non di certo: non avendo tu l’obbligo di rivelare tali dati non sussiste neanche un dovere di trasparenza in questa fase, salvo in merito al possesso di eventuali titoli, competenze, promozioni, specializzazioni sulle quali non puoi mentire.

Eccezioni legate a specifici contesti lavorativi

In alcuni specifici settori, come quelli che prevedono rapporti diretti con minori, il datore di lavoro è legittimato a richiedere il casellario giudiziario. Questa è un’eccezione significativa, che si applica eccezionalmente al fine di garantire la sicurezza e il benessere dei bambini coinvolti.

In contesti diversi da questi il datore non può chiedere i precedenti penali al candidato. Ecco perché, anche laddove quest’ultimo sia stato licenziato proprio a seguito della commissione di reato (anche in un contesto extra-lavorativo), tale fatto non potrebbe mai venire a galla.

 
Pubblicato : 16 Aprile 2024 18:00