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ChatGPT di nuovo a rischio chiusura: ecco perché

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(@raffaella-mari)
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Nuove contestazioni da parte del Garante della Privacy a OpenAI: ecco cosa avverrà ora.

Il Garante della Privacy ha mosso delle contestazioni a OpenAI, società titolare di ChatGpt, affermando che l’azienda ha violato le norme europee e italiane sulla protezione dei dati personali. Queste violazioni riguardano uno o più illeciti legati al trattamento dei dati degli utenti.

ChatGpt è di nuovo a rischio chiusura? Vediamo ora cosa succederà e quali sono state le contestazioni mosse dal Garante a OpenAI.

Che cosa potrebbe succedere ora a OpenAI?

OpenAI, l’ente proprietario di ChatGPT, è stato formalmente invitato a difendersi dalle accuse mosse dal Garante della Privacy e ha ricevuto un termine di 30 giorni per rispondere e presentare le proprie argomentazioni.

Dopo un periodo di tensione e di limitazioni imposte da parte del Garante della Privacy, sembrava che un accordo fosse stato raggiunto il 28 aprile, con la riapertura del servizio di ChatGPT in Italia. Tuttavia, il Garante si era riservato di valutare gli eventi precedenti, potenzialmente dannosi per i diritti dei cittadini, che ora hanno portato alla notifica formale delle contestazioni.

In teoria, OpenAI potrebbe affrontare sanzioni economiche che raggiungono fino al 4% del suo fatturato globale, a seconda dell’esito delle contestazioni e delle valutazioni del Garante sulla conformità alle norme di protezione dei dati.

Quali erano le richieste del Garante riguardo ChatGPT?

Il Garante aveva richiesto a ChatGPT di implementare diverse misure per assicurare la conformità al GDPR, tra cui la pubblicazione di una informativa chiara sul trattamento dei dati, la modifica della base giuridica per l’utilizzo dei dati degli utenti, la possibilità per gli utenti di rettificare i propri dati personali e di opporsi al loro trattamento, e l’introduzione di un sistema efficace di verifica dell’età per prevenire l’accesso ai minori di 13 anni o senza il consenso dei genitori.

Come ha risposto OpenAI alle richieste del Garante?

OpenAI si è in gran parte adeguata alle richieste del Garante, implementando le misure richieste entro 60 giorni, dalla pubblicazione dell’informativa al rispetto del diritto di opposizione e cancellazione dei dati errati, fino alla verifica dell’età degli utenti, consentendo così la riapertura del servizio.

Come si muove l’Europa con l’AI?

La situazione italiana si inserisce in un contesto europeo più ampio, in cui anche il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPD) ha preso posizione per creare politiche trasparenti in materia di intelligenza artificiale. La cooperazione tra le autorità nazionali è stata rafforzata attraverso la creazione di una task force dedicata, che ora gioca un ruolo chiave nella risoluzione della controversia principale che si svolgerà a Roma.

 
Pubblicato : 30 Gennaio 2024 06:46